Miracolo, corsa contro il tempo, missione compiuta, queste le parole da più parti pronunciate alla fine della manifestazione che ha visto Napoli al centro dello sport mondiale giovanile, per un mese. Ora la palla passa alle istituzioni per gestire un post Universiadi a Napoli, che non vanifichi il lavoro svolto.

«Abbiamo vinto la sfida in 10 mesi. In qualche modo è stato un atto di pazzia. Opportunità davvero importante di rilancio. L’operazione ha avuto successo dal punto di vista della capacità amministrativa (in 10 mesi riqualificati 70 impianti) e dal punto di vista finanziario (contributo di 270 milioni da parte della sola Regione): hanno lavorato quasi 14mila persone (e 4mila per un anno a tempo pieno). Abbiamo dato respiro al turismo, agli alberghi, al commercio. Bilancio straordinario di questa esperienza incredibile». Tutto sotto la lente di ingrandimento dell’Anac. «E’ stata una grande prova di efficienza amministrativa. Il rispetto delle regole non è incompatibile con la velocità di esecuzione delle opere». Chiaro il riferimento alla Scandone (due piscine contigue della stessa dimensione: altro record), al PalaVesuvio, alla Mostra d’Oltremare («salvata dalla devastazione barbara»), al San Paolo.

Rilancio. «Promossa l’immagine di Napoli e della Campania. Non c’è stata una sbavatura. Un grande orgoglio per Napoli, che ha ritrovato la sua vocazione di città mondo, naturalmente proiettata sul piano internazionale, capace di trasmettere messaggi di umanesimo, tolleranza e solidarietà», argomenta De Luca, che si considera «artigiano della politica nell’Italia ricca di statisti ma povera di buoni amministratori».

«Prova di efficienza campana». Indiscussa la rinascita degli impianti sportivi, che hanno rivisto luce e vigore, attesi ora dalla prova più difficile. «Dare continuità. Gli impianti li abbiamo fatti, ma la manutenzione? Chi li cura? Stiamo ragionando come Regione, per il post Universiadi a Napoli, se tenere in piedi l’Aru, per prendere in carico gli impianti più grandi. Sarebbe un delitto, dopo gli investimenti fatti, vederli deperire, perché i Comuni non hanno né il personale né i soldi e in qualche caso l’attenzione minima per tutelare quanto di splendido realizzato».
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Nuovi investimenti per lo sport. De Luca annuncia nuove misure economiche. Trasformare l’esperienza delle Universiadi in un grande movimento sportivo giovanile. Obiettivo far crescere la cultura sportiva nei quartieri della città. Daremo gli attrezzi in gestione al Coni, stiamo facendo un bando per dare una mano a 75 Comuni con il residuo del finanziamento delle Universiadi per piccoli impianti, abbiamo reperito altri 8 milioni per il Collana, lo stadio san Paolo e non solo». E snocciola le stime da mettere in campo. «Risparmiati 20-25 milioni (dalle Universiadi). Un finanziamento di 15 milioni destinato per impianti medi: tre interventi per il completamento del Collana (da 2,5 milioni; poi 3,9; infine 1,3); 1,3 milioni per la copertura dello stadio san Paolo, analoga somma per lo storico stadio Albricci, così come per il Moccia ad Afragola». Ossigeno per altre strutture. «Allo stadio Arechi 450mila, più altre risorse per il palazzetto dello sport; 1 milione per lo stadio di Mondragone, all’Unisannio 1,3». Fissati altri interventi per piccoli impianti di quartiere: ben 74 in altrettanti Comuni. «Orgogliosi, con umiltà, e a testa alta. Abbiamo fatto onore a Napoli, alla Campania all’Italia intera», conclude De Luca.

Valutazione d’impatto dell’evento. Il commissario emerito Basile esalta il «lavoro di squadra. Evento riuscito che ha dato lustro alla Campania e risultato certificato». Universiadi 2019 grandi numeri e moltiplicatore economico. «Sono stati misurati gli effetti diretti e le esternalità positive, che costituiscono l’effettiva legacy dell’evento. E’ stato valutato l’impatto sportivo, economico, socio-culturale e l’impatto sulla reputazione del territorio generati dall’evento».

Dati importanti. «Sono stati ospitati circa 8500 atleti e delegati; oltre 1000 ufficiali di gara in hotel. Per la realizzazione dei lavori di riqualificazione sono stati impegnati 103 milioni di euro, mentre la restante quota di 142 milioni di euro è stata impegnata per l’acquisizione dei beni e servizi necessari allo svolgimento dell’evento e per il contratto di assegnazione con la Fisu (20 milioni)»

Cifre sostanziose. «Complessivamente sono stati siglati 101 accordi e/o convenzioni con altre strutture pubbliche della Regione. Sono state svolte, con il controllo preventivo dell’Anac, ben 162 procedure di gara ordinarie e 144 procedure semplificate per affidamenti di importo inferiore a 40mila euro».

Incremento delle presenze. «Tra giugno e luglio 2019 sono giunti oltre 10 mila turisti stranieri in più rispetto all’anno precedente, pari a un + 4% che ha sviluppato un incremento del 13% delle presenze (+ 97 mila pernottamenti)», fa notare Basile.

Impatto reputazionale. «La XXX Summer Universiade è stata diffusa in 53 paesi per un totale di 2.419 ore di diretta, delle quali il 50% circa dedicate alle discipline dell’atletica, del nuoto e dei tuffi. 40 milioni di ascoltatori per la cerimonia inaugurale».

Bilancio estremamente positivo ed evento che «ha dato un contributo alla notorietà di Napoli», sintetizza Basile. «Universiadi un patrimonio da non disperdere, merito dell’osmosi con il mondo dello sport». Lungo l’elenco dei premiati, dai vertici dell’Aru ai presidenti delle Federazioni sportive, integrati dagli operatori della comunicazione. Segno tangibile di un percorso condiviso, speriamo e auspichiamo che il post Universiadi a Napoli ed in generale in Campania sia altrettanto all’altezza.

 

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