La risposta a questa domanda tendenzialmente è si.

Ci sono due ordini di analisi da fare preventivamente: una di carattere urbanistico e l’altra di carattere edilizio.

1. A livello urbanistico è necessario analizzare il piano regolatore del comune in cui è presente il capannone. Bisogna controllare prima di tutto che l’area non abbia vincoli ad uso esclusivo produttivo, questo implicherebbe infatti l’impossibilità di realizzare qualsiasi cosa non sia strettamente legata all’attività produttiva.

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Quando invece ci si trova di fronte ad aree che il piano disciplina come “aree di trasformazione” oppure “zone D: le parti del territorio destinate ad insediamenti per attività industriali, artigianali, commerciali o terziarie o ad essi assimilati”, siamo nella casistica in cui è possibile utilizzare il capannone come padel club.

2. relativamente agli aspetti edilizi, è necessario verificare se il capannone rispetta i requisiti edilizi minimi per un centro padel al coperto. Nello specifico l’area minima necessaria all’installazione di un campo, con spazi perimetrali di fuga è di 23m x 14m mentre l’altezza “libera” dal manto di gioco deve essere di almeno 7m. Questi aspetti sono spesso ostacolati dalla presenza di pilastri interni all’area del fabbricato e alle travi superiori che si collocano spesso intorno ai 5-6 metri.

Infine bisogna verificare la presenza di spazi minimi per spogliatoi, magazzini, infermeria, reception ecc. Tutti i servizi a supporto dell’attività sportiva, le cui dimensioni minime sono disciplinate dalle norme Coni.

 

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